I FANGHI

Il trattamento dei fanghi biologici è il processo produttivo che interviene successivamente alla depurazione delle acque reflue, provenienti dal sistema fognario metropolitano – le cosiddette acque nere – e da attività produttive di origine principalmente agroalimentare. Una volta trattati negli impianti C.R.E, i fanghi igienizzati e stabilizzati diventano adatti ad essere recuperati in agricoltura, essendo particolarmente ricchi di sostanze organiche nutritive e fertilizzanti.

COSA SONO

I fanghi biologici da depurazione (o Biosolidi) sono il risultato di un processo di ‘biodepurazione’, in seguito al quale acquisiscono caratteristiche tali da poter essere proficuamente impiegati in agricoltura, rispondendo agli elevati standard di qualità e sicurezza richiesti dalla normativa. Una volta ultimato il trattamento, i fanghi possono, infatti, essere classificati come rifiuti speciali non pericolosi, conformi ad un utilizzo quali fertilizzanti biologici.

Il materiale che, proveniente dai depuratori, può essere conferito agli impianti di trattamento è rigidamente verificato attraverso analisi chimico-fisiche, in conformità ai parametri ambientali e di legge; solo i fanghi idonei (circa il 50%) sono conferiti presso gli impianti di trattamento C.R.E.

I fanghi biologici trattati sono composti prevalentemente da acqua (80%) e materiale secco (20%); la quota parte secca del materiale è costituita a sua volta da materia organica (53,2%), macro e micro nutrienti (25,5%) e inerti (principalmente sabbia fine). La concentrazione di elementi potenzialmente inquinanti è talmente ridotta (0,01%) da non comportare alcun rischio per la salute né per l’ambiente. In ogni caso, questi parametri sono oggetto di un monitoraggio continuo: oltre a prevedere controlli tramite gli enti pubblici preposti, la normativa impone alle aziende analisi chimiche approfondite sui terreni e sui campioni di prodotto (prima e dopo il loro trattamento), da effettuarsi presso laboratori indipendenti certificati e accreditati.

I VANTAGGI

La crescente pressione demografica e produttiva sul territorio si traduce, ogni anno, in un aumento delle acque di scarico derivanti da attività civili e industriali. Si tratta di acque che, contenendo sostanze organiche, devono prima passare attraverso i depuratori e, successivamente, essere trattate e trasformate in fanghi biologici. La legge impone lo smaltimento dei fanghi: il recupero in agricoltura rappresenta l’alternativa più efficace alle discariche e agli inceneritori, dal punto di vista ambientale ed economico.

 

In sintesi, il recupero dei fanghi biologici in agricoltura conviene a tutti:

  • Aziende agricole: sia i fanghi sia i gessi utilizzati come correttivi incontrano sempre più il favore degli agricoltori. Correttamente utilizzati per qualità, caratteristiche chimico-fisiche, modalità di impiego e periodo di applicazione, costituiscono un apporto prezioso di sostanza organica umificata ai terreni, recuperando sostanze insostituibili come il fosforo, il carbonio e l’azoto. Non solo. La scelta di concimare i propri terreni con fanghi biologici permette agli agricoltori di abbattere i costi per l’acquisto di fertilizzanti chimici e minerali e di ricevere un supporto agronomico completo, attraverso analisi del terreno e dei raccolti, finalizzate a migliorare la produzione agricola e minimizzare i costi di lavorazione;

 

  • Depuratori: possono beneficiare di un sistema di smaltimento economico e di minor impatto ambientale e sociale, rispetto allo smaltimento in discariche e/o inceneritori;
  • Comuni e cittadini: possono godere di minori oneri in bolletta (rispetto allo smaltimento dei fanghi in discarica o all’incenerimento).

 

A questi vantaggi, si aggiunga il significativo risparmio energetico derivante dall’abbattimento dei costi dell’energia necessaria per essiccare i fanghi e per la produzione di concimi.

 

Non da ultimo, a beneficiare del recupero agricolo dei fanghi è anche l’ambiente: il processo consente l’immobilizzazione di carbonio sotto forma di humus a lento rilascio di CO2 e l’azzeramento delle emissioni dai processi di combustione (dovuti sia all’incenerimento dei fanghi sia alla produzione di energia necessaria per la disidratazione preliminare).

 

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