IL PROCESSO PRODUTTIVO

CARATTERIZZAZIONE E AMMISSIBILITÀ

Prima di approdare presso gli impianti C.R.E., i fanghi vengono sottoposti a rigidi protocolli di “caratterizzazione” e verifica analitica, presso il depuratore di origine.

Caratterizzazione e ammissibilita

I fanghi campionati sono sottoposti ad analisi chimiche, fisiche e microbiologiche, atte a identificare eventuali potenziali inquinanti per l’ambiente e la salute: può essere destinato al trattamento per il recupero in agricoltura esclusivamente il materiale ritenuto conforme ai limiti imposti dalle Normative, secondo le verifiche svolte da laboratori indipendenti, certificati e accreditati.
Ad oggi circa il 50% dei fanghi prodotti dai depuratori esistenti può essere trattato negli impianti C.R.E., la restante parte viene destinata in discariche e/o inceneritori in quanto non idonei.

La fase successiva definisce l’ammissibilità al trattamento. I rifiuti prodotti dai depuratori vengono omologati e si provvede a campionare, con cadenze predefinite, i diversi carichi, in modo da controllarne nel tempo qualità e conformità.

C.R.E. adotta spontaneamente protocolli di analisi più rigidi e soglie di controllo maggiormente restrittive, rispetto ai limiti imposti dalla Normativa Fanghi e dalle Direttive Regionali.

Conferimento e stocaggio

CONFERIMENTO E STOCCAGGIO

Solo i fanghi biologici conformi e idonei vengono sottoposti a trattamento. Vengono trasferiti agli impianti, attraverso appositi mezzi autorizzati e iscritti all’Albo Gestori Ambientali in specifiche categorie.

I mezzi sono provvisti di idonea copertura, finalizzata al contenimento delle eventuali emissioni odorigene, e l’apertura avviene solo all’interno dei capannoni, in modo da evitare la dispersione degli odori, in idonea area dedicata all’accettazione e verifica.

Nello specifico, la fase di conferimento si articola come segue:

  • Controllo amministrativo della documentazione di accompagnamento (F.I.R.) e verifiche di idoneità dei fanghi (analisi, omologhe, produttore, peso del mezzo, …):
    • prelievi a campione: verifiche analitiche dei carichi;
    • verifica visiva: al momento dello scarico, i fanghi biologici devono presentare il medesimo colore e la medesima compattezza, nonché assenza di materiali indesiderati e/o non conformi;
    • verifica olfattiva: i carichi di materiale non devono presentare odori non conformi alla tipologia del prodotto (i fanghi biologici devono avere un tenue odore di fondo di sostanza organica in fermentazione, qualsiasi odore di tipo “chimico” rappresenta una anomalia da approfondire); al verificarsi di questa situazione, il carico viene sottoposto a verifica e mantenuto ‘fermo’, in attesa degli esiti analitici prima del suo trattamento.

 

  • Solo quando sono soddisfatti tutti i punti di cui sopra, i fanghi biologici sono formalmente accettati e quindi avviati ad omogeneizzazione e trattamento;
  • I fanghi biologici idonei al trattamento vengono lavorati e poi messi in riserva (stoccaggio), fino a quando non sia possibile procedere al loro recupero in agricoltura;
  • In caso di fanghi biologici non idonei al trattamento, C.R.E. procede alla restituzione del materiale al depuratore e segnala l’accaduto agli enti preposti, entro le 24 ore.

 

Una volta usciti dall’impianto, gli automezzi devono essere sottoposti a lavaggio presso una apposita area interna, al fine di rimuovere eventuali depositi e residui dalle ruote.

Personale specializzato sovrintende al buon andamento del processo, così come stabilito in sede autorizzativa. La presenza costante di tecnici consente di dare seguito alle specifiche modalità di trattamento previste, in modo che il flusso venga eseguito e perseguito con la migliore efficacia tecnica possibile.

MISCELAZIONE E IGIENIZZAZIONE

I fanghi biologici in arrivo, entro 72 ore dal conferimento, vengono inviati al processo di condizionamento. La prima fase è quella della miscelazione, il cui obiettivo è rendere il rifiuto qualitativamente uniforme e stabile, in modo da poter disporre di una biomassa omogenea da sottoporre a trattamento di igienizzazione con Ossido di Calcio (CaO) e successiva maturazione e stabilizzazione.

Miscelazione e igienizzazione

I fanghi biologici vengono caricati, mediante una pala gommata, nella tramoggia di carico e, successivamente inviati al miscelatore attraverso sistemi di trasporto a coclee. Qui avviene una profonda omogeneizzazione e igienizzazione, attraverso l’utilizzo di calce e apporto di acqua, in modo da ottenere una miscela fisicamente e chimicamente uniforme. I fanghi biologici già stabilizzati e/o igienizzati vengono condizionati nell’area di maturazione, andando a costituire un’unica massa insieme al materiale in estrazione dal miscelatore (condizionamento come definito dal D.lgs. 99/92 art. 12.4).
Sui fanghi biologici presenti nell’area di maturazione (in uscita dal miscelatore) vengono eseguite periodicamente delle verifiche di conformità alle prescrizioni autorizzative (a titolo semplificativo ma non esaustivo: verifica giornaliera del valore di pH, verifica con cadenza quindicinale di alcuni parametri analitici, …).

 

La fase di igienizzazione consente, attraverso l’utilizzo di un prodotto di uso agricolo come l’ossido di calcio, anche una stabilizzazione del materiale costituente la biomassa. L’ossido di calcio (prodotto acquistato da primarie aziende fornitrici) è contenuto in un silo verticale esterno ed inviato al miscelatore mediante coclea dosatrice, insieme all’acqua che ne consente la reazione e profonda miscelazione senza il consumo di risorse idriche primarie.
I fanghi biologici trattati vengono scaricati nella zona di maturazione, ove stazioneranno per il tempo necessario al completamento della reazione chimica e verifica del processo, nonché delle caratteristiche della miscela che devono essere conformi ai requisiti imposti dalle Autorizzazioni. Solo quando i risultati sono adeguati, il prodotto viene collocato in apposita area di stoccaggio in attesa del suo recupero in agricoltura. In caso contrario, viene processato nuovamente e sottoposto ad ulteriore controllo.

Stoccaggio e fertilizzazione

STOCCAGGIO E FERTILIZZAZIONE

I fanghi biologici idonei al recupero in agricoltura vengono stoccati in apposite aree, in attesa del riutilizzo. La miscela risulta conforme dal punto di vista analitico alle prescrizioni autorizzative, come richiesto dalle normative. Anche in questa fase, si procede a controlli periodici al fine di valutare lo stato chimico, fisico e microbiologico del prodotto.

In relazione alle esigenze e solo nei periodi consentiti per Legge, lo stesso viene caricato su idonei mezzi di trasporto ed avviato al recupero in agricoltura, ove avvengono le operazioni di spandimento della biomassa fertilizzante ricca di componenti nutritive e concimanti per i terreni.

CONFERIMENTO IN AGRICOLTURA

La politica operativa di C.R.E. prevede che lo spandimento debba essere effettuato solo utilizzando miscele idonee e conformi, seguendo le buone pratiche agricole e che i terreni debbano presentare caratteristiche conformi a tutti i vincoli stabiliti per legge. È un laboratorio indipendente e accreditato a stabilire che sussistano, su ambi i fronti, i presupposti per procedere allo spandimento dei fanghi biologici, quali fertilizzanti agricoli di qualità. Un ulteriore passaggio di verifica e analisi precede operativamente la fase di spandimento.

Conferimento in agricoltura

È importante sottolineare che:

  1. i fanghi biologici utilizzati per il recupero agronomico sono stabilizzati ed igienizzati (scarsa presenza di emissioni odorigene);
  2. i fanghi biologici sono allo stato fisico palabile con una consistenza media del secco pari a circa il 15%: anche dopo abbondanti precipitazioni meteoriche, non c’è rischio di dilavamento o di trasporto fuori dalla zona stabilita, allorché siano stati di recente utilizzati sui terreni;
  3. i fanghi biologici pompabili (con secco inferiore al 10%) sono avviati a recupero tramite interramento diretto.

Esattamente come accade per gli altri concimi, lo spandimento prevede il trasporto sul campo, il deposito in cumuli uniformi ed equidistanti, lo spagliamento uniforme e l’aratura dell’intero campo concimato. C.R.E. segue costantemente i propri clienti attraverso la gestione completa dell’attività operativa.

Nella pratica agricola, hanno un ruolo anche le possibili avversità atmosferiche: qualora tra le fasi di trasporto e spagliamento intervenisse una precipitazione meteorica o questa intervenisse durante la lavorazione del terreno, interviene l’obbligo di sospensione delle attività, al fine di non rovinare la struttura del campo interessato e ultimare le operazioni di aratura che saranno riprese non appena le condizioni meteoriche lo consentano.
Le procedure e l’operatività scelte da C.R.E. mirano a coinvolgere, nella massima misura, l’azienda agricola: l’agricoltore è l’attore principale della pratica di recupero, che avviene nel rispetto delle buone pratiche agricole. Una procedura di lavorazione diversa del terreno porterebbe all’esclusione dell’agricoltore dalla concimazione dei propri campi e, quindi, il venir meno di un soggetto controllore ed in prima persona interessato al risultato positivo dell’attività.
La superficie attualmente in disponibilità per l’uso agronomico dei fanghi biologici è pari a circa 8.000 ettari.

Prodotti alimentari

PRODOTTI ALIMENTARI

L’economia circolare introduce un nuovo approccio al business: un modello di sviluppo in cui le risorse vengano ottimizzate e recuperate. L’economia circolare punta a fare di più e meglio, con meno.

L’Unione Europea si sta muovendo in maniera molto determinata su questo fronte. Le proposte in discussione fissano dei target impegnativi: a partire dal 2025 sarà vietato conferire in discarica i rifiuti riciclabili e biodegradabili.
Il recupero dei fanghi biologici in agricoltura si innesta in questo nuovo modello produttivo. Il materiale di risulta dei depuratori diventa concime di alta qualità e idoneo a fertilizzare il suolo e le coltivazioni, in luogo dei fertilizzanti chimici.

Lo spargimento dei fanghi biologici sul terreno agricolo permette di reintegrare le risorse minerali naturali perdute dal terreno (fosfati, azoto), riduce il fabbisogno di energia, riduce l’impatto ambientale del processo di fertilizzazione dei suoli e soprattutto favorisce la crescita e la coltivazione di prodotti agroalimentari di qualità.
Le produzioni agricole di eccellenza, per le quali la Lombardia è rinomata nel mondo, beneficiano in ampia misura dell’apporto nutritivo dei fanghi biologici: sempre più aziende agricole li scelgono, a tutto vantaggio della sostenibilità dell’ambiente e della qualità dei raccolti.